Il Curriculum Vitae: la tua vita in due facciate A4

Ah, il curriculum vitae. Quel foglio di carta che racconta la tua vita professionale in modo tanto esaustivo quanto una pagina di Wikipedia. Si dice che sia la tua carta d’identità lavorativa, ma a volte sembra più un rompicapo da risolvere che una testimonianza del tuo valore, specialmente quando sei una donna over 40 in cerca di lavoro.

In fondo, il Curriculum Vitae è come un selfie della tua carriera: devi scegliere le pose giuste, il filtro perfetto e sperare che ti faccia sembrare più interessante di quanto sei. Ecco perché chiamarlo “la tua vita in due facciate A4” è più appropriato di quanto si potrebbe pensare.

Ed è proprio in quelle due facciate di curriculum vitae che devi farti conoscere e sfatare ogni pregiudizio: sull’essere donna, sulla gestione familiare, sulla lentezza fisica e mentale dovuta all’età che avanza…, sulla mancanza di aggiornamento professionale sopratutto per quanto riguarda le competenze informatiche.

Facciata A: La tua Vita Professionale

La prima facciata del tuo Curriculum Vitae è quella dedicata alla tua vita professionale. È qui che elenchi tutte le tue esperienze lavorative passate, sperando di impressionare il datore di lavoro con la tua esperienza e le tue competenze. Ma a volte sembra più una lista delle cose che hai fatto, che una testimonianza della tua brillantezza.

Hai passato un decennio a rispondere al telefono e a fare caffè per il tuo capo? Allora sei un’abile “Manager assistant”. Hai passato ore a sorridere ai clienti anche quando avevi voglia di piangere? Questo fa di te una “Customer care specialist”.

E no, non puoi scrivere segretaria o commessa, ti devi adattare, modernizzare. Perchè non esistono più le segretarie normali, ci sono quelle che lavorano come Front Office e quelle in Back Office (più felici perchè non devono relazionarsi direttamente con il pubblico), e poi ci sono le “administrative”, “commercial”, e “accounting” (contabili) secretary, e chi più ne ha più ne metta.

Scava tra le esperienze passate come un’archeologa.

Ripulici e trasforma ogni esperienza in valore aggiunto. Non sottovalutare l’importanza delle tue esperienze, ogni ruolo ha le sue sfide e le tue competenze sono il tesoro che emerge da ogni impresa passata.

Ogni lavoro passato è un pezzo del puzzle da risolvere. Quel lavoro estivo come commessa al chiosco dei gelati? Traduci: “Gestione delle vendite al dettaglio in un ambiente dinamico e ad alta affluenza”. E non dimenticare di menzionare la tua sfida epica contro le etichette degli ingredienti illeggibili! (Specialmente adesso che la vista sta calando) Ogni dettaglio, per quanto apparentemente insignificante, contribuisce a dipingere il quadro completo della tua esperienza e delle tue capacità.

Le parole chiave sono la chiave del tuo successo. “Multitasking” diventa “Gestione efficace di molteplici responsabilità simultanee”. “Teamwork” si trasforma in “Collaborazione efficace all’interno di un team dinamico e diversificato”.

Ogni buco nel tuo CV è un’opportunità di esplorazione. “2017-2019: Anno Sabbatico” traducilo in: “Esplorazione di nuovi orizzonti” – ovvero, hai trascorso due anni a viaggiare in tutto il mondo, affinando le tue capacità di problem-solving, esercitando le tue competenze nelle lingue straniere e aprendo la mente a nuove culture. Anche i periodi di pausa o di cambiamento possono arricchire il tuo bagaglio di esperienza, quindi non aver paura di mostrarli nel tuo CV con orgoglio.

Facciata B: Le Tue Abilità e Competenze

La seconda facciata del tuo Curriculum Vitae è quella dedicata alle tue abilità e competenze. Oltre alla formazione scolastica e ai corsi frequentati, è qui che elenchi tutte le cose fantastiche che sai fare. (Sperando di convincere il datore di lavoro che sei l’anello mancante del loro team). Ma fai attenzione a non creare una lista delle cose che vorresti sapere fare, deve essere una testimonianza delle tue vere abilità.

Prendiamo ad esempio le competenze informatiche: se sai inviare una mail, senza mandare accidentalmente una foto imbarazzante al capo, non diventi automaticamente un “esperta di comunicazione digitale”. E che dire delle competenze linguistiche? Se sei in grado di ordinare un caffè in francese durante un viaggio a Parigi senza causare un incidente diplomatico, allora sei una “poliglotta internazionale”?

E infine ci sono le soft Skills

Sono come le note di un musicista jazz: sono quelle abilità che trasformano una semplice melodia in un’esperienza musicale indimenticabile.

Immagina di essere una talentuosa musicista sul palco: le tue soft skills sono la tua capacità di improvvisare con eleganza, di collaborare armoniosamente con gli altri membri della band e di connetterti emotivamente con il pubblico. Se sei in grado di adattare la tua performance alla situazione e di comunicare con il tuo strumento in modo fluido e coinvolgente, allora hai le soft skills di una vera virtuosa del jazz. E non dimentichiamo l’importanza di saper gestire lo stress: se riesci a mantenere il ritmo anche quando la pressione è alta e a trasformare le sfide in opportunità creative, allora sei pronta per affrontare qualsiasi brano che il palco della vita ti riservi.

Attenzione! “Problem-solving” si traduce in “Capacità di risolvere efficacemente le sfide attraverso l’analisi critica e la ricerca di soluzioni innovative” e non “Sono un’esperta nel far finta di sapere cosa sto facendo mentre cerco freneticamente su Google la soluzione al problema”.

Le soft skills sono spesso la chiave per il successo sul posto di lavoro, quindi non sottovalutarle e mostra con sincerità le tue abilità interpersonali.

Il Curriculum Vitae è come il trailer di un film

Il Curriculum Vitae è solo una parte della storia. È come il trailer di un film: ti dà un’idea generale di cosa aspettarti, ma devi ancora vedere il film completo per capire davvero di cosa si tratta.

Quindi, quando ti trovi a compilare il tuo prossimo Curriculum Vitae, ricorda di metterci un po’ di te stessa . Sì, è importante essere professionali, ma non dimenticare di mostrare la tua personalità. Aggiungi un tocco di umorismo, una spruzzata di creatività e un pizzico di audacia. Chi sa, potresti sorprendere anche te stessa – e magari anche il datore di lavoro.

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